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Il sistema “Tutor”. Funzionamento e sanzioni.

Il sistema di rilevazione della velocità “Tutor” si basa su un sistema a fibre ottiche connesso con un sistema informativo che collega tutti gli uffici e le sezioni della Polizia Stradale. Il flusso di immagini registrate viene convogliato sul CEPS (Centro Elaborazioni Polizia di Stato) da dove viene successivamente smistato sui vari terminali delle sezioni incaricate di accertare e verbalizzare le infrazioni. Le caratteristiche peculiari di Tutor sono costituite dal suo effetto diretto sulla velocità tenuta dagli automobilisti, dal fatto che il sistema va a misurare la velocità media non sanzionando il superamento sporadico del limite di velocità che può avvenire ad esempio in caso di sorpasso. Il sistema è completamente automatizzato e quindi non necessita l’impiego di risorse umane da parte della Stradale che può così dedicare uomini e mezzi ad altre attività di controllo e prevenzione.
Le caratteristiche specifiche del sistema sono il rilevamento della velocità media dei veicoli su tratti di lunghezza variabile tra i 5 ed i 30 km, la possibilità di funzionamento anche in modalità istantanea (se un veicolo transita nel punto di rilevazione a velocità superiore a quella consentita, il Tutor potrà comportarsi anche come un normale Autovelox), la possibilità di funzionamento anche con visibilità ridotta fino a 30/40 metri, la capacità di riconoscere la classe del veicolo in relazione ai diversi limiti di velocità stabiliti dal Codice della Strada (se transita un veicolo pesante i sensori posti sotto al manto stradale saranno in grado di riconoscerlo).
Per spiegare meglio come funziona il marchingegno dividiamo il percorso in quattro tappe.

1. I sensori, affondati nell’asfalto ai lati della carreggiata, funzionano come fotocellule e rilevano la classe del veicolo, ossia camion, automobile, pullman o moto. A questo punto inviano i dati alla telecamera.

2. Le telecamere, sistemate sui pannelli informativi o sui cavalcavia poco dopo il sensore, fotografano la targa dei veicoli in movimento, l’ora del passaggio e la data. E sono quindi pronte per l’elaborazione dei dati successivi: il paragone è dato dalla velocità media "legale" necessaria per compiere il tragitto.

3. A questo punto un secondo sensore, dopo un tratto che varia come abbiamo detto da 10 a 25 km, rileva il passaggio finale dei veicoli e calcola la media di velocità, a differenza dell’Autovelox che invece segnala la punta massima.

4. La seconda telecamera, posta dopo il secondo sensore, fotografa i veicoli e il computer rielabora i dati. Chi ha superato la velocità del 5% viene poi sanzionato come previsto dalla legge. Per la sottrazione dei punti sarà comunque necessaria l’identificazione del guidatore del mezzo.

La tolleranza dello strumento è fissata al 5 %, ciò vuole dire che la sanzione scatterà a velocità superiori ai 136 km/h effettivi. Le pene sono progressive e sancite dall’art. 142 del Codice della Strada: fino a 10 km/h in più la sanzione sarà compresa tra i 36 ed i 148 Euro, dai 10 ai 40 km/h in più (147 – 178,5 km/h) la multa sarà tra i 148 ed i 594 Euro con la decurtazione di cinque punti dalla patente, tra 40 e 60 km/h in più (178,6 – 199,5 km/h) si dovranno pagare tra i 370 ed i 1.458 Euro e dieci punti sulla patente con relativa sospensione per un periodo da uno a tre mesi. Alla restituzione del permesso di guida e per i tre mesi successivi si dovrà rispettare l’inibizione alla circolazione nella fascia oraria che va dalle 22.00 alle 7.00. Oltre i 60 km/h in più (200 km/h), l’esborso sarà compreso tra i 500 ed i 2 mila Euro, verranno decurtati dieci punti dalla patente che sarà sospesa per un periodo da sei a dodici mesi. In caso di recidiva, nel corso di un biennio, la patente verrà revocata.
 

Avv. Raffele Scionti

SLCV

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