Corte dei Conti: programma delle attività per l’anno 2024
Con la deliberazione N. 3 /SEZAUT/2024/INPR la Sezione Autonomie della Corte dei Conti ha definito il proprio programma delle attività per l’anno 2024.
PNRR e Agenda 2030
In tema di controlli sulla finanza regionale e locale, particolare interesse sarà riservato alla realizzazione delle riforme e degli investimenti del PNRR, il conseguimento degli “obiettivi” e “target” dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile e la verifica degli strumenti della perequazione e dall’attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni
In particolare, sui fondi PNRR restano esercitabili i controlli in corso di gestione, nel senso di non attendere l’esito ultimo dell’attività con la rendicontazione, ma di intervenire durante lo svolgimento, senza tuttavia dar corso all’applicazione di misure e restando nell’ambito di controlli volti ad indicare all’ente misure per favorire il raggiungimento dei risultati senza risvolti sulle responsabilità dirigenziali. L’efficacia dei controlli potrà essere misurata nella capacità di individuare potenziali situazioni di criticità, anche future, suggerendo tempestivamente e in chiave collaborativa, l’adozione di misure correttive, anche sul piano finanziario, la cui individuazione e realizzazione rimangono naturalmente nella piena disponibilità degli enti. Nel controllo in questione ogni investimento andrà prioritariamente valutato sotto l’angolo visuale dei connessi costi di manutenzione e gestione e della loro sostenibilità tramite interventi di razionalizzazione della spesa.
Equilibri di bilancio
Dall’analisi di contesto effettuata dalla Sezioni Autonomie, emergono molteplici criticità ambientali, che richiedono alla Corte una particolare attenzione alla stima dei relativi effetti e alla segnalazione obbligatoria di situazioni potenzialmente critiche sugli equilibri di bilancio.
Specifiche analisi, quindi, saranno svolte nei confronti dei Comuni che al 31 dicembre 2022 risultano avere una procedura di dissesto (202 casi) o di riequilibrio (254 casi) attiva; il fenomeno non accenna a diminuire e resta focalizzato nelle regioni meridionali. L’analisi avrà particolare riguardo alle cause che impediscono ad alcuni enti di uscire dalla crisi e ritrovare l’equilibrio finanziario, passando da una procedura all’altra senza soluzione di continuità. In tal senso, è d’interesse verificare in che misura tali difficoltà discendano da oggettive condizioni socioeconomiche (vulnerabilità sociale e materiale) e quanto da criticità organizzative, specie con riguardo alla riscossione delle entrate.
Nei casi in cui dovesse emergere una insostenibilità strutturale del bilancio potranno essere proposte possibili iniziative di accompagnamento degli enti in crisi, tenendo presente che, oltre alle risorse finanziarie è necessario assicurare un robusto affiancamento da parte del sistema multilivello.
Controlli LEPS
Considerati i gravi effetti sociali della crisi pandemica e l’esigenza della solidarietà sociale fissata dall’Art. 2 della Costituzione, sarà interesse della Corte svolgere un’analisi per verificare quanto il dettato costituzionale trovi effettiva realizzazione nel concreto, attraverso l’azione svolta dai Comuni nel territorio che, in quanto terminali di prossimità dell’intervento pubblico, sono chiamati a far fronte a queste esigenze.
Nell’ambito del programma dei controlli per il 2024 verrà quindi reso al Parlamento un referto avente come oggetto specifico l’analisi della qualità della spesa concernente i Servizi sociali erogati dagli enti locali, con verifiche orientate a diversi settori, considerando le aree in cui si concretizza la suddetta funzione sociale (i “Contributi Economici”, gli “Interventi e Servizi” e le “Strutture”).
L’intento è quello di esprimere in termini numerici la ricaduta concreta della funzione di solidarietà sociale valutando l’apporto economico, la diffusione dei servizi e la spesa per utente che costituisce un indicatore (anche se piuttosto generico) dell’efficienza della spesa.
Efficientamento della spesa e casi di dissesto
La Corte poi valuta l’impatto sugli enti territoriali della politica di bilancio nazionale, che prevede un contributo alla finanza pubblica dei comuni di 200 milioni annui e delle regioni per 50 milioni annui. Contributi che richiederanno un efficientamento della spesa locale, senza pregiudicare la spesa per investimenti. Dall’obbligo di assicurare tale contributo sono esclusi gli enti locali in dissesto finanziario in procedura di riequilibrio finanziario, nonché gli enti che abbiano sottoscritto con il Governo gli accordi per il ripiano del disavanzo o per l’avvio di percorsi di riequilibrio strutturale previsti dalla legge di bilancio 2022 e dal decreto-legge n. 50 del 2022.
La Corte valuta inoltre che la legge di bilancio 2024 ha seguito il criterio di erogare finanziamenti aggiuntivi di lungo periodo ai comuni/città metropolitane e alle province in stato di disequilibrio finanziario in dissesto, a determinate condizioni e al fine di raggiungere lo stato di equilibrio finanziario, anche mediante l’istituzione di un apposito fondo istituito nello stato di previsione del Ministero dell’Interno, previa intesa con la Conferenza delle regioni e delle autonomie locali al solo scopo di ridurre il disavanzo.
Riordino complessivo degli enti in crisi
La Sezione Autonomia non manca però di auspicare un riordino complessivo delle norme sulle criticità finanziarie e l’attuazione di misure per semplificare la gestione, per dare sostegno agli enti che risultano in situazione di fragilità strutturale, anche realizzando modelli di gestione dei servizi improntati a criteri di maggiore efficienza ed economicità.
Accountability del bilancio e sistema integrato dei controlli interni
Anche a tal proposito viene ribadito che occorre la piena la garanzia dell’accountability di chi predispone e attua il bilancio nei confronti di chi lo autorizza, oltreché nei confronti dei cittadini elettori. A tal proposito, sembra necessario richiamare le norme emanate dal MEF nel luglio scorso sul nuovo processo di approvazione del bilancio e sull’istituzione del Bilancio Tecnico.
Col fine di valorizzare le potenzialità della contabilità armonizzata, la Sezione delle autonomie concentrerà l’attenzione sull’applicazione degli istituti contabili che possono influire sulla gestione e sugli equilibri economico-finanziari, evidenziando eventuali modalità di contabilizzazione divergenti o approcci anomali da parte degli enti.
Proseguirà inoltre a verifica del funzionamento del sistema integrato dei controlli interni degli enti territoriali, secondo le linee guida per le relazioni dei Presidenti delle Regioni/Province autonome (art. 1, co. 6, d.l. n. 174/2012), dei Presidenti delle Province e dei Sindaci delle Città metropolitane e dei Comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti (art. 148-bis del TUEL). Di conseguenza è programmata l’attività di monitoraggio del percorso di attuazione del sistema dei controlli degli enti in conformità alle “Linee guida”, al fine di identificare eventuali criticità e anche di adattare successivamente i questionari alle rilevate esigenze. Questo approccio è finalizzato ad affrontare e risolvere in modo dinamico gli aspetti problematici che emergono nel processo di verifica.