IMU e l’FSC
L’IMU e l’FSC: l’interesse dei cittadini e l’informativa sul Fondo di Solidarietà Comunale.
Il Fondo di solidarietà comunale
Una parte importante delle entrate di natura di tributaria è assicurata ai comuni dal gettito dell’Imposta Municipale Unica (IMU).
Fin dal 2009 su tale entrata i comuni scontano un meccanismo perequativo, che di anno in anno diventa sempre più significativo.
Ogni ente, infatti, subisce annualmente una trattenuta sulle somme versate dai propri contribuenti.
Questa trattenuta confluisce in un Fondo di Solidarietà (FSC), che a fine anno viene ripartito tra i vari comuni, in maniera differenziata.
La quota di ripartizione è calcolata, per una parte, su base storica e, per altra parte su base perequativa.
Il meccanismo perequativo.
La base perequativa tiene conto di due variabili fondamentali: la capacità fiscale di ogni comune e il suo fabbisgono per rendere i servizi essenziali.
Il meccanismo perequativo ha lo scopo di indurre gli enti locali a perseguire, sia sul versante dei costi che su quello delle entrate, condotte virtuose.
Il funzionamento del fondo può rivelarsi molto penalizzante per i comuni che subiscono una ripartizione negativa (IMU e FSC negativo).
Alcuni comuni di conseguenza non solo devono scontare la trattenuta per l’alimentazione del fondo, ma ne devono scontare una seconda a titolo di riparto (negativo) al fondo medesimo.
Sono i comuni le cui risorse finanziarie sono valutate, dal sistema statistico di riparto, in eccesso rispetto alle risorse standard che il comune dovrebbe impiegare per le proprie funzioni essenziali.
Si tratta generalmente di comuni che hanno un numero limitato di abitanti e un introito IMU elevato per effetto, magari, di una forte presenza sul territorio di seconde case (comuni di villeggiatura).
Prassi contabile
La gran parte dei comuni con contribuzione negativa hanno contestato fin da subito il funzionamento del fondo, contando in una modifica del sistema perequativo introdotto.
Tali comuni, con l’evidente fine di evidenziare quello che a loro modo è un effetto distorsivo del FSC sul proprio bilancio, hanno addirittura implementato una modalità di rilevazione dell’IMU non conforme al principio contabile.
Essendo infatti un’imposta autoliquidata e versata volontariamente dai contribuenti, l’IMU andrebbe appostata in bilancio preventivo sulla base degli incassi effettivamente effettuati nei precedenti esercizi.
Operando l’Agenzia delle Entrate la ritenuta dal gettito, sia in fase di contribuzione che di riparto (quando negativo) del FSC, i comuni dovrebbero stanziare in bilancio le entrate al netto di tali ritenute.
Molti comuni, invece, stanziano in bilancio preventivo il gettito totale dell’imposta e appostano poi su un conto di spesa l’importo della contribuzione (ed eventualmente del riparto negativo). Al momento della trattenuta, dovrebbero poi operare una combinazione di mandati di pagamento e reversali di incasso per compensare il conto d’entrata e quello di spesa dell’importo trattenuto dell’Agenzia delle Entrate.
Comportamento virtuoso
Considerato che il meccanismo è ormai consoldiato e va affermandosi sempre più il principio perequativo, i comuni dovrebbero assumere il meccanismo del FSC per quello che è: una potente leva di cambiamento nella direzione di un utilizzo efficiente delle prorpie risorse.
Piuttosto, quindi, che rilevare l’effetto riduttivo del FSC sul gettito IMU, gli enti colpiti da una ripartizione negativa (o anche solo modesta) dovrebbero concentrarsi sul calcolo statistico delle componenti di risorse finaizarie e costi standard dei servizi essenziali che li riguardano.
Sulla base della premessa logica del programma di riparto del disavanzo pregresso, infatti, sarebbe opportuno che ogni ente procedesse ad un confronto della propria struttura economica, definita dall’esercizio delle funzioni fondamentali, con lo standard che costituisce la base di calcolo della quota compensativa. Sulla base di tale confronto l’Ente dovrebbe operare sulle leve di gestione delle spese ed assumere una struttura di costo più confacente.
Capita purtroppo spesso, invece, che l’ente programmi di perseguire il proprio equilibrio di bilancio senza operare alcun intervento sul versante della spesa (pure declamato ma comunque non quantificato), ed operando invece sul versante della pressione fiscale sui propri contribuenti che, il più delle volte, sono già gravati da una pressione esorbitante, per come d’altronde indica lo stesso meccanismo perequativo del FSC.
Il controllo dei cittadini
Ogni cittadino, peraltro, può consultare il data base del Ministero degli Interno, che aggiorna annualmente gli importi di ogni comune e li rende pubblici. Vai al sito
Revisore Enti Locali